Non ci provo nemmeno a definirmi una cuoca, però ammetto che mi piace ogni tanto provare una ricetta nuova. Manco a dirlo, si tratta di dolci e per lo più di una variante infinita della ricetta del ciambellone che mi ha insegnato mamma anni fa
mercoledì 20 aprile 2011
venerdì 15 aprile 2011
Ci stanno parcheggiando
C’è un momento in cui non ci sono più scuse.
E’ arrivato il momento di dire basta. Era da tempo che volevo inaugurare questo mio blog con un argomento caldo, urgente. Quale più di questo?
Sono anni che qualunque pendolare che parta dalla stazione di Zagarolo, che vada a Roma o vada a Caserta, si trova a fare i conti con una triste realtà: quella di un parcheggio insufficiente e, soprattutto, inefficiente.
E’ arrivato il momento di dire basta. Era da tempo che volevo inaugurare questo mio blog con un argomento caldo, urgente. Quale più di questo?
Sono anni che qualunque pendolare che parta dalla stazione di Zagarolo, che vada a Roma o vada a Caserta, si trova a fare i conti con una triste realtà: quella di un parcheggio insufficiente e, soprattutto, inefficiente.
venerdì 1 aprile 2011
Sul treno, oggi
Sul treno mi faccio sempre trasportare dalla mia fantasia. Fisso un punto all’orizzonte ed il resto viene da sè. Mi vengono in mente trame intricatissime per un romanzo che non scriverò mai e che dimenticherò una volta a terra.
Ora che c’è Bibi a viaggiare con me, il mio punto (im)precisato è lui: lo guardo respirare e mi lascio cullare dai suoi respiri e dai sobbalzi del treno.
Fosse sempre così viaggiare, questa lieve malinconia sarebbe un motivo per dedicare un paio di minuti ai miei pensieri, in quel silenzio stanco dei pendolari della sera…
Peccato che a volte la concentrazione sia necessaria a garantirsi la sopravvivenza e la tortura del viaggio successivo. Pensare che non vedi l’ora di essere di passaggio a casa, che, no, non è Termini la tua casa, ma quel posto che ti vede arrivare e riandare via.
Ora che c’è Bibi a viaggiare con me, il mio punto (im)precisato è lui: lo guardo respirare e mi lascio cullare dai suoi respiri e dai sobbalzi del treno.
Fosse sempre così viaggiare, questa lieve malinconia sarebbe un motivo per dedicare un paio di minuti ai miei pensieri, in quel silenzio stanco dei pendolari della sera…
Peccato che a volte la concentrazione sia necessaria a garantirsi la sopravvivenza e la tortura del viaggio successivo. Pensare che non vedi l’ora di essere di passaggio a casa, che, no, non è Termini la tua casa, ma quel posto che ti vede arrivare e riandare via.
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