domenica 1 gennaio 2012

I non morti. Un interessante punto di vista di Ray Bradbury.

Conoscevo già Bradbury per il famoso (e meraviglioso) "Fahrenheit 451", un libro che mi ha molto colpita: sento sempre un colpo al cuore se penso ad una società che rifiuta la cultura bruciandola (tanto più in questi ultimi anni in cui la tv e la sua visione acritica hanno sostituito la miccia con il telecomando). Girando per la Borri Books alla ricerca di qualche regalo di carta, a Natale ho trovato "le storie che hanno dato origine al capolavoro", una raccolta di sedici racconti che condividono e anticipano i temi che saranno poi trattati nel romanzo.
Nella raccolta si sente già forte il grido di protesta dell'autore per una società che nega la cultura e la libertà dell'uomo tramite il rogo dei libri. Non solo: si parla anche di non-morti. Protagonisti dei primi due racconti (il "Reincarnato" e la "Torre di fuoco") sono proprio due zombie. Due non-morti che si distinguono dai loro fratelli cinematografici successivi: non si limitano a vagare, privi di coscienza, spinti solo dalla fame, ma provano emozioni umane. Sono innanzitutto ex-vivi, che cercano i sospiri di un amore passato o la vendetta contro una società che li rifiuta. Poche pagine che scorrono veloci ma di cui non potrete pentirvi: lo stile è il solito, raffinato, scanzonato e pungente di Bradbury. Un interessante ultimo regalo di Natale, insomma, e un consiglio per un-libro-da-leggere.

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