Buona lettura!

Non essendo armata di pazienza (mai avuta) e, siccome il detto “la curiosità è donna” mi calza a pennello, ho comprato il primo volume di questa mastodontica saga. In Italia - visto il volume improponibile del romanzo, di certo non comodo per i viaggiatori/pendolari, e vista la presenza di molti pollici opponibili deboli come i miei, o forse più per una questione di soldi (tanti bei $oldini) - è stato suddiviso in due libri: “Il trono di spade” ed “Il grande inverno”.

Questa prima serie è la minuziosa ricostruzione del primo volume de “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”, a cui George R.R. Martin ha partecipato attivamente (e si vede).
In questa prima parte vengono presentati i principali personaggi che saranno i protagonisti fino alla fine (ma la vedo male) dell’elaborato racconto per la lotta al trono di spade.
In una sinistra atmosfera di stampo medioevale, con una geografia ed una storia assai articolate, si intrecciano le vite di molti (moltissimi) personaggi, la cui presentazione è affidata a quattro Case.
Casa STARK, di Eddard “Ned” Stark (l'attore che lo interpreta nella serie è Sean Bean, il Boromir de “Il signore degli anelli”, bravissimo come sempre), Lord di grande Inverno e protettore del Nord, amico intimo dell’attuale Re. A lui è affidato il compito di proteggere l’intero regno dalla minaccia degli “Estranei” confinati dietro l’enorme barriera (un muro di ghiaccio).

Casa BARATHEON, a cui appartiene Robert (Mark Addy), attuale Re ei Sette Regni. Grazie a Ned Stark Jon Arryn (precedente Primo Cavaliere, morto per cause da stabilire) è riuscito a salire sul Trono di Spade, dopo la morte del Re folle Targaryen.

Il fratello gemello di Cersei, Jaime Lannister (Nikolaj Coster-Waldau), che viene anche detto “lo sterminatore di Re”, era fedele al vecchio Re Targaryen, ma lo uccise pugnalandolo alle spalle, poco prima della sconfitta, per dimostrare la sua falsa fedeltà a Robert.
Per ultimo il fratello “folletto” Tyrion Lannister (Peter Dinklage, attore incredibile a dir poco, il migliore di tutti, sensazionale, interprete anche della divertente commedia macabra “Funeral party”), che compensa le sue “mancanze” fisiche sfruttando l’intelligenza.
Manca in realtà il figlio di Cersei e Robert, Joffrey Baratheon (Jack Gleeson, lo si odia dall’inizio alla fine, ma ha i geni malati, poverino), che sarebbe da considerare più un Lannister che un Baratheon, che è stato cresciuto praticamente esclusivamente solo dalla madre.

Nella loro famiglia, da sempre praticamente, è usanza sposarsi tra fratelli e sorelle per mantenere una linea di sangue “puro”. Viserys però vuole reclamare il trono di spade, suo per diritto di nascita. Per ottenerlo e poter muovere guerra all’usurpatore che ora siede sul trono, concede la sorella in sposa a Khal Drogo (Jason Momoa), capo di una spietata tribù di “viziosi”, che ha al suo seguito migliaia di uomini utili al suo scopo.

Ve lo dico subito, Martin non è gentile con i suoi personaggi e, se credete che il bene trionfi sempre, rivolgete lo sguardo altrove, perchè non è questo il caso. Il bello sta proprio in questo.
L’intreccio è notevole, da gustare puntata per puntata, e non potrete non chiedervi “no, che cavolo succede ora? Chi vive? Chi muore? Perché?”.
Il linguaggio è forte e le immagini sono crude: un tripudio di sangue, sesso (manca solo Rocco), violenze, squartamenti, tradimenti e intrighi.
Il destino è tragico per molti innocenti. La storia è appassionante, tossica.
E' una serie che letteralmente ti tiene col fiato sospeso fino alla fine. Insomma l’ho letto, so cosa succede, ma in alcune puntate credo di avere trattenuto il fiato fino a quando lo schermo non è diventato nero e sono partiti i titoli di coda … “cavolo, ora devo aspettare una settimana” … respiro...
Narsil
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